Thumel – Rifugio Benevolo (2285 m)

fino al lago Goletta (2700 m) e col Bassac Dere'(3082 m)

Data :8 Settembre 1996
Quota Partenza:1879 m.
Quota Arrivo :3082 m.
Dislivello :1143 m.
Lunghezza :20 Km.
Durata :6 Ore ( 4 Salita 2 Discesa )

Lo spettacolo di un ghiacciaio che spegne la sua corsa in uno specchio d’acqua non e frequente in Valle d’Aosta, L’esempio più noto è il Ghiacciaio del Miage, che per la verità non termina nel laghetto omonimo, ma continua verso valle.

Il Lago di Goletta è di formazione relativamente recente se si osserva che nelle tavolette dell’IGM in scala 1:25000, nel rilievo dell’anno 1930 esso non figura. L’alta Valle di Rh‚mes è piuttosto ricca di ghiacciai, e merita più di una visita, ma il Ghiacciaio e il Lago di Goletta non devono mancare nel bagaglio dell’escursionista raffinato.

Il tracciato che vi sale è una parte del collegamento tra il rifugio Benevolo ed il rifugio Bezzi in Valgrisenche, attraverso il Colle Bassac Deré. E’ un percorso escursionistico che si snoda al limite dei ghiacciai e che è stato scelto come transito dell’Alta Via n. 4. Il Lago e il Ghiacciaio di Goletta sono sormontati, dalla Granta Parei, forse la più bella montagna della vallata. L’immagine della parete est, di struttura dolomitica, è presente in molte Pubblicazioni turistiche.

Salendo al Lago di Goletta è invece visibile il versante ovest, meno ardito e spettacolare, percorso dalla via normale. Nei pressi del lago, sui pendii che scendono dalla Punta Bassac sud e dalla Grande Traversière si possono trovare, ma non raccogliere, esemplari di genepy (Artemis a genipi) e di stelia alpina (Leon-topodium alpinum). Sicuramente poi si possono scorgere branchi di stambecchi che pascolano in disturbati, essendo la zona compresa all’interno del territorio della riserva Rossi di Montelera.

Questa escursione può essere portata a termine in giormata da Rhémes Notre Dame, ma è senz’altro consigliabile pernottare al Rifugio Benevolo. Punto di partenza: dal villaggio di Thumel 1879, km 35 da Aosta).

Descrizione dell’itinerario: a Thumel (m 1876) si abbandona la strada sterrata, si volge a sinistra e si prende il sentiero che passa accanto a una cappella, si contorna un promontorio e si raggiunge un ripiano dove sorge una casermetta. Il sentiero prosegue molto evidente a mezzacosta lungo la valle e si alza per passare sopra una bella cascata. Si perviene quindi nel tratto pianeggiante della valle dove si costeggia la Dora di Rhemes.

Poco sopra, sulla destra, è visibile il tracciato della strada, in cui tuttavia il transito agli autoveicoli è vietato. Si risale il pendio e ci si porta sul tracciato della strada. Lungo la rotabile sterrata si supera il ponte sulla Dora, e si raggiunje il Rifugio Benevolo (m 2285, ore 1,30). Il rifugio è una bella costruzione in muratura che può ospitare oltre 60 persone.

E’ una meta classica per gli ospiti estivi di Rhémes Notr Dame che vi salgono anche solo per consumare un gustoso piatto di polenta. Gli alpinisti alta ricerca di ascensioni facili e di media difficoltà trovano tutt’attorno molte cime alla loro portata. Dal rifugio si segue il sentiero che si dirige verso la Dora e la attraversa su un ponte. Si voge quindi a sinistra e, con una diagonale, si toccano le baite della Montagna di Soches (m 2313), dove il sentiero cambia direzione puntando a sud. In corrispondenza di una conca sassosa si sale il ripido conoide alla base di un evidente promontorio roccioso. Si sbuca sul crestone che sorregge l’altipiano di Goletta, poco a monte dell’Alpe di Goletta.

Si risale la comba lungo tracce di sentiero in direzione sudovest, si attraversa il torrente emissario e ci si porta sulla riva a monte del Lago di Goletla (m 2700 circa, ore 1,5) dominata dalle pareti della Punta Bassac Sud. Altri sentieri della zona: proseguendo dal Lago di Goletta (m 2700 circa) si costeggiano alla base, lungo tracce di sentiero, le pareti della Punta Bassac Sud e della Punta Bassac Derè e si giunge al Colle Bassac Derè (m 3082, ore 1,15). Sino a stagione inoltrata i pendii sono ricoperti di nevai che richiedono qualche attenzione e talvolta l’uso dei ramponi.