Articolo su Panorama di Novi

Panorama di Novi
Articolo relativo alla presentazione di Gavi del 21 agosto 2009  tratto dal giornale “Panorama di Novi” del 4 settembre 2009

Presentata la prima fatica letteraria di Clara Cipollina

In una calda sera di agosto si è tenuta presso l’Enoteca del Gavi la presentazione del libro di Clara Cipollina “Le mani e la terra – A ritroso nel tempo”. Clara, gaviese doc che solo fisicamente ha abbandonato il paese natale per ragioni di lavoro, ha incontrato tutto un passato di amici e conoscenti, che le si sono stretti intorno per tributarle il calore che anche dopo tutti questi anni non è mai venuto meno.
 Parole di grande apprezzamento per Clara e il suo volume da parte di Massimo Quaini, suo docente universitario nei primi anni 70, da parte dell’editore, del giornalista Andrea Merlo, del Sindaco Nicoletta Albano, che non ha voluto mancare con Vicesindaco e Assessori ad un incontro in cui la gaviesità era presente come poche altre volte nella gremitissima sala. Dai volti dei presenti, moltissimi quasi coetanei di Clara, quando l’autrice ha preso brevemente la parola, si è capito come fosse facile da parte sua far balzare immediatamente e ben vive nella loro mente le immagini che andava evocando e che si trovano così onnipresenti nel libro. Che è nato lentamente, formandosi già negli anni a cavallo del secolo, quando Clara tornava da Novara a Gavi e trascorreva un po’ di tempo con i genitori. I racconti soprattutto del padre fluivano e si fissavano nella mente di Clara, man mano risalendo gli anni a ritroso fino agli inizi del novecento, e per anni, dopo la scomparsa del padre stesso, sono rimasti a decantarsi nell’anima di una figlia che di colpo ha poi sentito la necessità di dare loro vita, di ridare voce al padre. Così è nato questo libro, da una nuova attenzione che Clara ha rivolto e dedicato a chi le ha voluto bene, e di cui allora, per mille motivi, era stata una spettatrice poco attenta. Ma l’autrice si è grandemente riscattata, e i toni che la prosa assume spesso diventano poesia mentre il ricordo si leva a far risaltare anche le più piccole cose.
Raccontandoci, ma più raccontando a se stessa il suo passato, Clara vi si rifugia facendo rivivere un amore di cui allora aveva perso o ignorato le mille sfaccettature e sfumature, e in questo processo quasi di rilettura nel ricordo ciò che affiora assume ai suoi occhi ed ai nostri, che abbiamo vissuto esperienze spesso analoghe, la valenza antica di valori che forse credevamo dimenticati, se non perduti. (c. c.)